Vi siete mai chiesti se esiste un’età piuttosto che un’altra per iniziare a far viaggiare i vostri figli? E’ consigliabile viaggiare con neonati? Probabilmente rimarrete stupiti dalla nostra risposta ed esperienza.
Molte famiglie rinunciano a viaggiare con i bambini, specie se neonati, perché credono che portarli con loro sia solo causa di problemi e ansie. Ad esempio, hanno paura che possano disturbare nei vari mezzi di trasporto, oppure faticano a gestire i tempi lunghi, piuttosto che la routine del bambino. Queste e molte altre situazioni analoghe contribuiranno a rendere i genitori ansiosi, preoccupati e dunque restii alla partenza.
Ebbene, noi al contrario siamo convinti che il bambino può viaggiare fin da piccolissimo, indicativamente dieci giorni dopo la nascita! Il nostro primo bimbo ad appena due mesi era fuori regione per una fuga di fine estate di qualche giorno, e pochi mesi dopo era già a bordo di un volo intercontinentale con destinazione Maldive. Esiste solo una semplice regola: prima li abituerete a viaggiare e a spostarsi, anche da neonati, meno fatica farete quando saranno più grandicelli. Con qualche piccolo accorgimento per affrontare eventuali tempi lunghi del viaggio, e dando loro questa opportunità – credeteci – vi stupiranno. I bambini hanno risorse nascoste a noi sconosciute, e un potenziale di adattamento di gran lunga superiore a quello di noi adulti. Perciò, se non lo avete ancora fatto, è il momento di preparare le valigie e mettervi in gioco!
Nell’articolo che segue vi suggeriamo come e quando affrontare i tre classici metodi di viaggio con neonati e bambini piccoli: viaggiare per terra, per mare e in aereo.
I primi spostamenti via terra
Per iniziare a familiarizzare in tema di viaggi, sia per mamma e papà sia per i più piccoli, consigliamo senz’altro di spostarsi via terra: auto, treno o addirittura autobus. Si potrebbe iniziare già dai primi mesi del bambino con le prime uscite fuori porta in macchina. Del resto, normalmente l’auto è il primo mezzo di trasporto con cui il bambino prende confidenza, almeno per il rientro a casa appena dopo la nascita! Successivamente, dopo aver preso dimestichezza con l’organizzazione e la pianificazione dei viaggi più brevi – ad esempio brevi gite fuori porta della durata di una singola giornata – potreste iniziare ad allungare le distanze e, perché no, sperimentare qualche altro mezzo di trasporto, come l’autobus o il treno. In quest’ultimo caso, dovreste avere più libertà di movimento per poter fare quattro passi e poter distrarre il vostro bambino se dovesse stancarsi.
Se dovesse capitarvi di viaggiare per lunghe tratte con bambini piccoli o addirittura neonati, vi consigliamo di partire o prenotare l’eventuale trasferimento nelle ore notturne, cosicché il bambino trascorrerà parte del viaggio dormendo, alleggerendo così la sua “fatica”. Tuttavia, nel caso in cui non riusciste a farlo, o vostro figlio fosse restio a dormire, è comunque possibile sopravvivere con i bimbi svegli. In questo articolo vi spieghiamo come fare. Infine, potrebbe incoraggiarvi sapere che sotto ai due anni il mal d’auto è sostanzialmente assente tra i neonati, che invece potrebbero iniziare a soffrirne dopo i due anni.
Il battesimo di volo
Il mezzo che ci permette di spostarci molto rapidamente e per lunghe distanze è ovviamente l’aereo. Oltre ad essere il mezzo più veloce, è allo stesso tempo il più temuto dai genitori. Il vero spauracchio delle famiglie sono le tratte lunghe, dove non è possibile fare soste, escluso eventualmente lo scalo. Del resto, a molti è capitato di dover condividere un volo con un bambino fuori controllo, e non vorremmo essere nei panni del povero genitore che non ha possibilità di calmarlo! Vogliamo rassicurarvi dicendo che, in ogni caso, niente è impossibile.
Rispetto ad altri mezzi di trasporto, per affrontare un viaggio in aereo c’è però bisogno di genitori più pazienti del normale. I viaggi in aereo infatti sono costituiti da diverse occasioni di attesa. E affrontare le code prima dell’imbarco, gestire l’intera tratta, e poi le ulteriori eventuali attese giunti all’aeroporto di destinazione, mette a dura prova noi genitori. Ma si può fare! Sappiate che una volta preso il ritmo voi, e abituato i bambini, sarà tutto più semplice.
Anche per l’aereo, non esiste un’età specifica per far viaggiare i bambini. In questo caso, il coraggio iniziale dei genitori gioca un ruolo fondamentale. Ma già i neonati sono pronti a viaggiare sopra le nuvole. Quindi, è più appropriato parlare dell’attitudine dei genitori, piuttosto che dell’età dei bambini. Noi, non senza qualche piccola preoccupazione, abbiamo affrontato con Lorenzo di appena nove mesi un viaggio di dieci ore in aereo, e siamo sopravvissuti alla grande. E – ve lo assicuriamo – anche i nostri compagni di viaggio!
Per bambini piccolissimi, ci sentiamo di darvi due semplici consigli. Primo: verificate che la compagnia aerea disponga di cullette per far dormire il bambino; in alternativa, a costo di spendere qualche euro in più, scegliete i posti più spaziosi per avere un po’ di libertà di movimento. Secondo: in fase di decollo fate in modo che il bambino possa fare una piccola poppata o sia attaccato al biberon. Questo semplice accorgimento diminuirà la possibilità di far insorgere quel fastidioso dolore all’orecchio, che per il bambino può essere doloroso.
Viaggiare per mare fin da piccoli
Talvolta, un’alternativa più economica agli spostamenti via terra e aria, è il mare. Da molti anni ormai esistono traghetti, e addirittura “città galleggianti” che fanno il giro del mondo. Quindi, se non soffrite di cinetosi – comunemente chiamato mal di mare – tenete in considerazione questo mezzo di trasporto. Tenete a mente che sotto ai due anni anche il mal di mare è sostanzialmente assente tra i bambini. Di conseguenza, anche per il mare, la risposta alla domanda “da che età possono viaggiare i bimbi?” è: da subito!
Per viaggiare via mare, esistono sostanzialmente tre alternative. La prima è quella del traghetto. Il traghetto è estremamente utile poiché consente di portare con sé la propria auto, e raggiungere destinazioni non troppo vicine – ad esempio la Sardegna e la Sicilia, oppure le isole greche. La seconda opzione è quella della nave da crociera. Oltre a poter visitare molteplici destinazioni senza rinunciare ai confort, la nave da crociera offre la possibilità di rilassarsi, divertirsi e conoscere nuovi luoghi insieme a tutta la famiglia. Per i bambini non ci saranno grossi problemi, dal momento che gli spazi a disposizione in una nave da crociera sono tutt’altro che limitati. Una terza possibilità, meno comune ma assai affascinante, è quella della barca a vela. Si tratta in questo caso, di un’avventura in mare all’insegna della semplicità e con grandi necessità di adattamento, a stretto contatto con il mare. Non tutti i tipi di imbarcazioni permettono di avere molti confort, ma non per questo bisogna rinunciare ad utilizzarli con i bambini. Se “allenati” a viaggiare fin da piccoli, si sapranno adattare ad ogni condizione, e vi stupiranno!
Avete già viaggiato con i vostri bambini molto piccoli? Siete d’accordo con noi che sia possibile far viaggiare anche i neonati? Raccontateci la vostra esperienza, faremo tesoro dei vostri racconti per condividerli con i lettori!