Alla scoperta della geotermia nel Parco delle Biancane

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Durante una delle nostre scorrazzate primaverili in Toscana con i bambini, abbiamo visitato il Parco delle Biancane, nel comune di Monterotondo Marittimo (Grosseto). Si tratta di un’area super interessante per grandi e piccoli, perché insieme al forse più noto Larderello, rappresenta la zona in cui poter ammirare in prima persona il fenomeno della geotermia. Pensare che questo fenomeno può essere osservato solamente in pochissimi luoghi al mondo, rende il Parco delle Biancane una destinazione imperdibile.

In questo articolo, per la serie Viaggiando si impara di 4 Vite In Vacanza, vi raccontiamo come poter visitare il Parco delle Biancane con i vostri bambini. Vi forniamo anche alcune informazioni sulla geotermia, che abbiamo trovato utilissime per spiegare ai nostri bambini cosa succede in queste zone, e perché bisogna passeggiare schivando alte – e puzzolenti! – colonne di fumo all’interno del parco.

Che cos’è la geotermia

Esiste un’area nel sud della Toscana chiamata la “Valle del diavolo“, che comprende alcuni Comuni tra cui Pomarance, Montecatini Val di Cecina e Monterotondo Marittimo. Quest’ultimo ospita anche il Parco delle Biancane. Il bizzarro nome di “Valle del diavolo” deriva dalla presenza di alte colonne di vapore bianco che escono dal terreno, e che nell’antichità hanno addirittura ispirato Dante Alighieri per il suo Inferno. Si tratta dei soffioni boraciferi, cioè potenti emissioni di vapore ad altissima pressione e temperatura, che fuoriescono da crepe e spaccature del terreno; in buona sostanza, dei piccoli geyser.

I soffioni boraciferi toscani

I soffioni boraciferi sono una tipica manifestazione della geotermia, cioè di una energia naturale che sfrutta il calore naturale proveniente dall’interno della Terra. Il nucleo del nostro pianeta, si sa, è caldissimo. Nella maggior parte della superficie terrestre, tuttavia, il mantello che divide i nostri piedi dal centro della Terra è abbastanza consistente da “proteggerci” da questo calore. In pochissime zone al mondo, invece – per esempio in Islanda, o nel parco di Yellowstone negli Stati Uniti, ed ovviamente in questa zona della Toscana – lo strato di terreno che divide il nucleo della Terra dalla crosta è molto più sottile. Per questo motivo, le rocce sotto il terreno sono molto più calde. Questo enorme calore, oltre a riscaldare le rocce, riscalda anche l’acqua che penetra nel sottosuolo, trasformandola in quel vapore che viene sprigionato dai soffioni boraciferi.



Una fonte di energia pulita e rinnovabile

Da oltre un secolo gli uomini hanno imparato a sfruttare questa energia della Terra, in modo che possa essere trasformata in energia elettrica. Per questo motivo nell’area delle Colline Metallifere della Toscana sono stati scavati altissimi pozzi per “pescare” e convogliare il vapore in enormi turbine che producono energia elettrica.

Non passano inosservati, in queste stupende e verdi vallate, le enormi torri di raffreddamento delle centrali che producono energia elettrica, che ricordano per la loro forma le centrali atomiche che vediamo nei film. Pensate che in questa zona sono presenti più di trenta centrali elettriche alimentate da vapore prelevato direttamente dal sottosuolo tramite pozzi. Da qui deriva quasi il dieci per cento di tutta l’energia geotermica prodotta nel mondo intero!

Il luogo più famoso della zona, ed il primo in cui fu effettuata questa lavorazione, è il Larderello – una frazione del Comune di Pomarance (Pisa). Il suo nome deriva dall’ingegnere livornese con origini francesi, il signor de Larderel, che per primo nell’Ottocento ha iniziato a sfruttare i vapori per produrre energia.

Credits: “Il Post”

Tra putizze e lagoni

I soffioni boraciferi sono l’espressione più tipica e conosciuta della geotermia. In questa parte di Toscana, tuttavia, e anche nel Parco delle Biancane che deciderete di visitare con i vostri bambini, vi sono altre bizzarre forme con cui la natura sprigiona il calore del nucleo terrestre. Quelle che più vi colpiranno sono senz’altro le putizze. Si tratta di emanazione di emissioni di vapori con prevalenza di un particolare gas (l’idrogeno solforato), a causa del quale viene sprigionato un forte odore di uova marce, da cui la loro strana denominazione.

Un altro fenomeno interessante che si può ammirare al Parco delle Biancane sono i lagoni. I lagoni sono delle depressioni del terreno in cui si raccolgono spontaneamente le acque geotermiche portate dalla sorgente che li alimenta, che sono ricche di minerali disciolti. Questi laghetti vengono alimentati anche dalla pioggia. Spesso la presenza di gas nella sorgente d’acqua geotermica provoca dei gorgoglii ed alcuni evidenti getti e sbuffi di acqua e vapore. Gli sbuffi più violenti possono scagliare brandelli di fanghi bollenti a decine di metri di distanza, per questo motivo non è permesso avvicinarsi troppo ai lagoni.



Il Parco delle Biancane

La zona caratterizzata da espressioni geotermiche in Toscana non è enorme, ma sono diversi i luoghi in cui questi strani fenomeni possono essere osservati. Potreste aver già sentito parlare del Larderello che abbiamo già citato, oppure delle fumarole di Sasso Pisano. Tra i diversi luoghi da visitare con i bambini, abbiamo scelto il Parco delle Biancane a Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto. Il parco è una grande area liberamente accessibile, in cui è possibile letteralmente camminare tra una putizza e l’altra, sperimentando in prima persona il fascino della geotermia. Il suo nome deriva dal colore delle rocce, che i gas e le sostanze presenti nei vapori che fuoriescono dal sottosuolo hanno reso bianche nei secoli.

La visita al Parco delle Biancane

Per visitare il Parco abbiamo lasciato la nostra auto qui, presso il parcheggio “Le Pianacce”. In alternativa, per chi ha voglia di camminare, esiste un percorso pedonale che collega il parco all’abitato di Monterotondo Marittimo, e diversi altri parcheggi per accedere al parco da altre entrate.

Da “Le Pianacce” bastano veramente pochi passi per immergersi in un paesaggio super suggestivo. Non sarà difficile scorgere qua e là diverse alte colonne di vapore, e se volete essere guidati dal vostro olfatto, seguite la puzza di uova marce, non potete sbagliare! Il Parco offre dei percorsi ben segnalati e delimitati per poter ammirare i fenomeni geotermici in tutta sicurezza. Vi basterà non oltrepassare le delimitazioni per essere sicuri di non scottarvi con le alte temperature dei vapori che fuoriescono dal terreno.

I bambini non avranno nessuna difficoltà a camminare all’interno del parco. Vi consigliamo di indossare scarpe comode, meglio ancora se da trekking, ed ovviamente vigilare affinché i più piccoli non escano dai percorsi indicati. Per visitare il lagone, occorre scendere parecchi scalini, che ovviamente andranno risaliti per tornare alla base. E’ forse la parte più faticosa della visita, ma ne vale senz’altro la pena. Arrivati in fondo alle scale, camminando di fianco ad una sorgente termale, potrete ammirare il fango ribollire all’interno del lagone: un’esperienza quasi unica al mondo.

Apprendimento esperienziale alle Biancane

E’ possibile sfruttare al meglio la visita al Parco delle Biancane, e trasformarla in una indimenticabile esperienza di apprendimento per i bambini. Per farlo, abbiamo escogitato alcune strategie che potrebbero essere utili a tutti. Ve le elenchiamo qui di seguito.

  • Preparare uno schema o un disegno: per far comprendere al meglio ai bambini il funzionamento della geotermia, abbiamo portato con noi un piccolo schema. In questo modo potranno capire come mai quelle enormi colonne di vapore sbuffano dal terreno. Noi abbiamo stampato il disegno qui in basso, tratto da “Mondo Scienza” nel sito Digimparo: semplice ed istruttivo.
  • Toccare le rocce calde: il percorso all’interno del Parco delle Biancane è tutto in sicurezza. Non c’è rischio che una putizza vi travolga. Tuttavia, è molto istruttivo per i bambini provare a toccare le rocce a terra. Scopriranno che man mano che ci si avvicina alle putizze, le rocce – che normalmente sono già più calde del solito – si riscaldano sempre più. Potranno in questo modo toccare con mano – è proprio il caso di dirlo! – la potenza del calore che viene dal centro della Terra.

  • Annusare le putizze: utilizziamo tutti i sensi. Dunque, dopo il tatto, proviamo a drizzare le antenne dell’olfatto. Avvicinandosi alle putizze, grandi e piccoli scopriranno una inconfondibile puzza, quella di uovo marcio. Del resto, da qualcosa che si chiama putizza, cosa ci si dovrebbe aspettare? Il caratteristico odore, che i bambini non tarderanno a definire puzza tremenda, deriva dalla presenza di zolfo. Più precisamente, i processi geotermici a cui si assiste all’interno del Parco delle Biancane, fanno sprigionare dalla terra idrogeno solforato (o acido solfidrico), dei gas dall’inconfondibile puzza di uova marce. Ma tranquilli, come per tutte le puzze, il naso si abitua in fretta!

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